Tutti quanti abbiamo dei soldi contanti in casa, nel portafoglio, nella tasca del giubbotto e così via. Necessari per affrontare le piccole spese quotidiane, viste le recenti limitazioni all’uso del contante è normale porsi una domanda: quanti soldi contanti posso tenere in casa? Esistono restrizioni o somme tali da doversi giustificare al Fisco? Scopriamolo assieme!
Denaro contante in casa: esistono delle limitazioni?
A partire dai soldi guadagnati lavorando, passando per quelli ricevuti da amici e parenti, può capitare di ritrovarsi a casa un bel po’ di soldini. Oltre alla paura che entri qualche ladro, vi è anche il timore di pensare a quello che potrebbe capitare nel caso in cui ci sia un controllo del Fisco.
Ebbene, innanzitutto è bene ricordare che conservare dei soldi in casa non è di per sé illegale, nemmeno in presenza di importi elevati. Allo stesso tempo, però, se la Finanza dovesse fare un controllo a casa e la cifra dovesse essere poco congrua rispetto alla dichiarazione dei redditi del contribuente, allora potreste incorrere in dei seri problemi, in quanto dovrete dimostrare la provenienza di tali somme.
In realtà l’accertamento a casa del privato non avviene così di frequente. Senza valide e attendibili prove di reati in materia fiscale, infatti, il pubblico ministero non può mai rilasciare alcun mandato. Questo vuol dire che la Guardia di Finanza non potrà mai bussare alla tua porta per fare un controllo “a campione” o sulla base di una semplice segnalazione di un vicino o di un cliente. Ci devono essere delle prove concrete che devono riguardare non una semplice irregolarità tributaria, come ad esempio il mancato pagamento della Tasi, bensì si deve trattare di un vero e proprio reato tributario. Eccetto illeciti, quindi, difficilmente vi saranno dei controlli e finché tutto è svolto all’insegna della legalità non dovete temere: non esistono infatti limiti dal punto di vista della quantità dei contanti.
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