Mangiare una replica dell’ultimo pasto di un condannato a morte? Presso il ristorante Ningen di Tokyo è possibile. Frutto del lavoro di un collettivo d’arte giapponese dal nome Chim-Pom, per ben due settimane questo ristorante pop-up giapponese ha offerto la possibilità di ordinare gli ultimi cibi richiesti da alcuni condannati a morte americani.
Il menù dei condannati a morte
Tra le varie proposte, vi era la possibilità di degustare un hamburger, una patata al cartoccio, un uovo sodo e tre shot di Jack Daniels. Questa, infatti, è stata l’ultima cena di Gary Mark Gilmore, giustiziato nel 1977 con l’accusa di omicidio.
Chi invece ha deciso di optare per una cena a base di broccoli, asparagi e fragole, deve sapere che questo è stato l’ultimo pasto di Judy Buonoano. Soprannominata la “Vedova Nera”, è morta nel 1988 sulla sedia elettrica per aver ucciso il marito e la figlia 19enne, parzialmente paralitica. Joseph Paul Jernigan, invece, aveva richiesto due cheeseburger con patatine fritte e insalata.
Non è il primo ristorante a proporre i pasti dei condannati
A differenza di quanto si possa pensare, il ristorante Ningen non è il primo a proporre questo particolare tipo di menù.
Già nel 2014, infatti, un gruppo di persone, di cui non si conosce l’identità, decise di promuovere un ristorante dal nome Cene dei Condannati a Morte. Il menù proponeva cinque piatti, prendendo spunto, ovviamente, dalle ultime richieste di alcuni condannati a morte.
Subito questa iniziativa attirò l’attenzione dei media e gli organizzatori furono costretti a chiudere in seguito ad alcune minacce.
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