A partire dall’antica Grecia, fino ad arrivare ai giorni nostri, il dito medio è da sempre ritenuto un gesto volgare. Ma per quale motivo? Scopriamolo assieme!
Le origini del dito medio
Secondo l’antropologo Desmond Morris, il dito medio è uno dei più antichi gesti d’insulto di cui abbiamo conoscenza. Per quanto riguarda il significato, inoltre, non vi sono dubbi. Da un punto di vista antropologico, come scriveva Morris: “Il dito medio rappresenta il pene e le dita arricciate su entrambi i lati, i testicoli. Così facendo, state mostrando a qualcuno un fallo, che è un comportamento molto primitivo”.
Per quanto riguarda le origini di questo gesto volgare, inoltre, sono davvero remote. Basti pensare che anche gli antichi romani usavano il dito medio, dandogli persino un nome, ovvero digitus impudicus, il dito indecente. Allo stesso tempo vi interesserà sapere che il gesto del dito medio era un’eredità del mondo greco. Nel 419 a. C., infatti, il drammaturgo Aristofane nella sua commedia Le nuvole, mostra un personaggio, Strepsiade, che gesticola con il dito medio. Secondo Morris, che 40 anni fa pubblicò per Mondadori il libro L’uomo e i suoi gesti, inoltre, le origini di questo gesto sarebbero addirittura pre-umane, dato che anche alcune scimmie lo fanno.
Il dito medio ai giorni nostri
In anni più recenti, a mostrare il dito medio sono state soprattutto molte rockstar e popstar, a partire da Paul Mccartney fino ad arrivare a Madonna, che hanno utilizzato questo gesto come segno di spregio ai fotografi. Secondo Morris a ispirarli sarebbero stati i primi immigrati italiani negli Usa, che a quanto pare importarono assieme alla pizza anche il gesto del dito medio.
Nel corso degli anni il dito medio ha perso parte del suo significato, tanto da non essere più nemmeno considerato da molti Come dichiarato da Ira Robbins, professore di giurisprudenza alla American University di Washington DC, infatti “Questo gesto è così ben radicato nella vita di tutti i giorni in molti paesi, e significa molte altre cose, come la protesta, la rabbia o l’eccitazione. Non è più solo un fallo”.
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