Purtroppo prima o poi capita a tutti di ricevere telefonate anonime, Cosa c’è, infatti, di più fastidioso che rispondere al telefono e non avere nessuno dall’altra parte che rispondi e non sapere nemmeno quali sia il suo numero di telefono? Un classico scherzo telefonico che viene ovviamente considerato una molestia. Ma dopo quanti squilli viene considerato un reato? Vediamo cosa dice la legge!
Telefonate anonime? Attenti alle possibili conseguenze
Il telefono è senz’ombra di dubbio un importante mezzo di comunicazione che permette di comunicare anche con persone che si trovano dall’altra parte del mondo. Allo stesso tempo, però, può diventare un vero e proprio mezzo di tortura. Un esempio? Ovviamente le telefonate anonime!
Molto probabilmente non lo sapete, ma esiste un apposito articolo del codice penale che punisce l’uso improprio del telefono. In particolare vi interesserà sapere che quando la molestia o il disturbo alle altre persone viene procurata attraverso un telefono, sia che si tratti di una postazione “fissa” che di uno smartphone, il colpevole subisce l’arresto fino a sei mesi o un’ammenda fino a 516 euro.
Non facciamo di tutta l’erba un fascio
Ovviamente potete stare tranquilli: la legge non punisce chi, per sbaglio, compone un numero errato e, a causa di ciò, parla con uno sconosciuto; né punisce chi prova a chiamare lo stesso numero due o tre volte facendo lo stesso errore senza volerlo. Il reato, infatti, è doloso, ossia presuppone la malafede, quando vi è la volontà di recare una molestia o un disagio. Secondo il codice penale, infatti, viene considerato reato solo se c’è “petulanza” o “altro biasimevole motivo”.
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