Pur di uscire di casa causa coronavirus le persone le stanno provando tutte. L’isolamento forzato non è semplice e tanti sono stufi di questa situazione che si è venuta a creare, ma qualcuno sembra soffrire il tutto ancor di più.
Come nel nostro paese, anche sul territorio indiano di recente è stato introdotto ufficialmente il lockdown per poter limitare il più possibile la diffusione da Covid19. In India non è prevista la possibilità di far ritorno alla propria città di residenza, e per questo qualcuno ha preso la decisione in totale autonomia di inventarsi un qualcosa di impensabile.
E’ il caso di un uomo contadino di 70 anni di Poonch, Hakim Din che vive in India nella regione del Kashmir. L’uomo era sotto cura per un trauma cranico in un ospedale situato a Jammu, distante un paio di KM da casa quando è entrata in vigore la legge del blocco, e ha cominciato a pensare ad una soluzione per tornare nel suo appartamento.
Grazie all’ausilio di un’autista di ambulanza, l’uomo ha pensato di fingersi deceduto cosi da superare i posti di blocco. Stando a quanto rivelato dal sovraintendente della polizia di Poonch Din e altri tre uomini sono riusciti a superare molti punti di controllo restando immobili sotto i teli.
Tra le altre cose, l’autista dell’ambulanza ha mostrato agli agenti di Polizia un certificato non valido di morte scritto da parte dell’ospedale. Però, all’ultimissimo checkpoint quando tutto sembrava fatto prima di arrivare a casa, l’ambulanza è stata bloccata e i corpi deceduti ispezionati nel dettaglio.
“Un poliziotto immediatamente ha capito che gli uomini che erano coperti all’interno dell’ambulanza non potevano essere morti“, sono state le parole del portavoce della polizia. Tutti gli uomini coinvolti sono stati bloccati e subito messi in isolamento forzato, guadagnandosi anche una bella multa salata più una denuncia.
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