Se avete deciso di prendere una casa in affitto, dovete innanzitutto accertarvi che avvenga la registrazione del relativo contratto di locazione. Ma chi deve registrare l’affitto e chi è responsabile dell’omessa registrazione? Scopriamolo assieme!
Chi deve registrare il contratto di affitto
Innanzitutto vi interesserà sapere che per legge la registrazione del contratto di affitto spetta al locatore, ovvero al padrone di casa. Quest’ultimo, infatti, deve provvedere entro 30 giorni dalla data della stipula del contratto o dalla sua decorrenza, se antecedente. Nei successivi 60 giorni deve comunicarlo all’inquilino ed eventualmente all’amministratore di condominio. A proposito è bene ricordare che questa comunicazione deve essere “documentata”, ovvero bisogna allegare una copia del versamento dell’imposta di registro in modo da comprovare l’adempimento dell’onere fiscale. Dato che della mancata registrazione risponde anche l’inquino, nulla vieta a quest’ultimo di sostituirsi al locatore e di andare a registrare il contratto personalmente.
Responsabilità in caso di omessa registrazione dell’affitto
Dell’omessa registrazione del contratto di affitto rispondono entrambe le parti in modo solidale. Il Fisco, infatti, può chiedere il pagamento dell’imposta di registro sia all’inquilino che al locatore. Basta che uno dei due effettui il pagamento per liberare l’altro.
È sempre possibile sanare l’evasione fiscale provvedendo alla registrazione dell’affitto anche dopo i 30 giorni dalla firma del contratto. In questo caso si tratta di registrazione tardiva che, se effettuata entro un anno, limita le sanzioni. Il meccanismo è quello del ravvedimento operoso. Per finire vi ricordiamo che vi è un solo caso in cui non occorre procedere alla registrazione, ovvero quando il contratto di locazione ha durata inferiore a trenta giorni durante l’intero anno. In tutti gli altri casi, la mancata registrazione porta comporta pesanti sanzioni per via dell’occultamento del canone e il mancato versamento delle imposte di registro.
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