Al largo della costa italiana gli scienziati hanno scoperto la prima barriera corallina conosciuta del paese. Ma è davvero così? Scopriamolo assieme!
Barriera corallina in Puglia?
In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, i ricercatori dell’Università di Bari Aldo Moro hanno raccontato la scoperta della prima barriera corallina italiana. La scogliera “unica” si estende per 2,5 chilometri lungo la costa italiana nel mare Adriatico, passando per la popolare località turistica di Monopoli, in Puglia.
La barriera corallina è profonda tra i 30 ei 55 metri ed è conosciuta come un ecosistema mesofotico, il che significa che esiste in condizioni di scarsa illuminazione.
La maggior parte delle barriere coralline, in particolare le barriere dai colori abbaglianti nei tropici intrisi di sole, ottiene energia e sostanze nutritive attraverso una relazione simbiotica con le zooxantelle foto sintetiche, ovvero alghe, che producono il loro “cibo” usando la luce. Tuttavia, nelle oscure profondità del mare Adriatico, la barriera corallina italiana non ha questa possibilità.
Le dichiarazioni degli esperti
Secondo i ricercatori, invece, la barriera corallina è composta da “sclerattinici non simbiotici”, noti come coralli duri, che ottengono la maggior parte del loro nutrimento dalla materia organica sospesa che galleggia intorno al mare, molto simile ad altre barriere coralline che si trovano nel Mediterraneo e nel Rosso Mare. Questo spiega anche perché la barriera corallina italiana non è così vivace come la Grande barriera corallina e altre barriere coralline tropicali, dove il pigmento dei coralli proviene dalle alghe che vivono al suo interno.
“Nel caso delle Maldive o delle barriere australiane, i processi simbiotici tra le madrepore (coralli sassosi che formano le barriere coralline) sono facilitati dalla luce”, ha detto alla Gazzetta del Mezzogiorno il professor Guiseppe Corriero, che ha guidato la ricerca.
“La nostra barriera vive in penombra e quindi le madrepore costituiscono queste imponenti strutture di carbonato di calcio con l’assenza di alghe”.
Tuttavia, è ancora uno spettacolo notevole. A causa delle sue caratteristiche inusuali, inoltre, i ricercatori sostengono che la barriera corallina dovrebbe essere considerata un “ambiente unico”, sebbene condivida alcune somiglianze con le altre barriere coralline del Mar Rosso.
Realtà o fake news?
A questo punto sorge spontanea una domanda: la notizia di una barriera corallina in Puglia è vera oppure una fake news? Possiamo dire che la verità è in mezzo.
Effettivamente in Puglia è stato trovato un ambiente sottomarino straordinario, ma non si tratta di una vera e propria barriera corallina. Le formazioni coralline presenti ai tropici si chiamano barriere perché formano sbarramenti che quasi affiorano. Quelle che sorgevano attorno ad antichi vulcani hanno portato alla formazione degli atolli. Non c’è niente del genere in Mediterraneo. La sensazionale scoperta altro non è che una biocostruzione: una sopraelevazione del fondo dovuta ad organismi che formano scheletri e che crescono gli uni sugli altri, proprio come fanno i coralli delle barriere coralline. Quello trovato lungo la costa pugliese, quindi, non è altro che una rimarchevole espressione del ben noto coralligeno.
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